Ho viaggiato molto, da vivo. Ma forse ho viaggiato di più da morto. Nacqui in Guascogna nell’anno del Signore 616. Figlio di Filibaldo, il conte mio padre mi inviò alla corte di re Dagoberto, dove crebbi alla scuola di palazzo finché a vent’anni entrai nel monastero di Rebais che Audoeno, mio amico e compagno di studi, aveva appena fondato. Alla morte dell’abate Agilo, quindici anni dopo, venni designato a succedergli. Non fu facile la mia vita da abate a Rebais: alcuni dicono che ero inesperto; altri che ero troppo duro con i confratelli. Non ho mai chiesto a nessuno alcunché che io non facessi per primo, seguendo la regola di san Colombano. Ma lasciai Rebais e andai pellegrino in altri monasteri, in Francia, in Borgogna e in Italia, per vedere di persona come vivevano e studiare le regole di Basilio, di Macario, del nostro padre Colombano e di Benedetto da…