Mi chiamo Enrico Galantini Novi Lena. Sono stato giornalista. Ho lavorato tutta la vita a Rassegna Sindacale, il settimanale della Cgil, di cui sono stato per più di dieci anni direttore. Nel marzo del 2015 sono andato in pensione.

Sono nato nel 1953, per l’esattezza il 5 maggio: Toro ascendente Capricorno; un uomo terra-terra. Ho una moglie, due fratelli (più precisamente un fratello e una sorella), tre nipoti, due pronipoti.

Vivo in campagna, in una valle della Sabina un po’ fuori dai giri turistici.

Ho seguito direttamente per una decina d’anni (per quanto me lo hanno permesso la schiena e la voglia) una piccola vigna. Dodici filari di 25 ceppi ognuno, con tanti vitigni diversi (moscato, aleatico, trebbiano, malvasie, montepulciano, cesanese, merlot). Facevo ogni anno circa 500 litri di vino bianco (che non mi piaceva); 250 litri di rosso (che mi piaciucchiava); e, nelle annate buone, una quarantina di litri di moscato che, vinificato secco, dopo due o tre anni è sui generis ma buonino. Quando ho smesso di fare il vino, la vigna l’hanno seguita per un po’ due amici che si prendevano l’uva e ne facevano un vino che non era tanto meglio del mio ma a loro piaceva. Quando hanno smesso anche loro, ho espiantato la vigna.

Adesso la mia principale attività è il volontariato nel Fai. Curo la pagina Fb e quella Instagram del Gruppo Fai Sabina e do una mano dove posso. Ho trovato molti amici e qualcosa per cui spendermi. Finché reggo…