Non siamo stati i soli ad avere avuto l’idea di passare il lunedì di Pasquetta sul monte Soratte. Lo abbiamo visto prima dalle macchine parcheggiate sotto, nel paese di S. Oreste, e poi dalla piccola folla accanto alla chiesa di S. Silvestro, una volta arrivati nella spianata sommitale, a mezzogiorno circa. Ma, avendo seguito per arrivarci il sentiero degli eremi, siamo saliti abbastanza in solitaria. E poi, lasciata la “vetta” in direzione della Casaccia dei ladri, una lunga e non agevole discesa sulla costa ovest del monte, fino a una selletta da cui si risaliva verso il rudere dal nome pittoresco, siamo stati ancora una volta abbastanza soli noi quattro, Daniela e il sottoscritto, Giovanna e Massimo. Abbiamo poi mangiato un paio di sacrosanti panini nel bosco, seduti sui sassi intorno al sentiero, e poi, scesi al Percorso Vita che attraversa costa costa tutto il monte sul versante est, siamo infine tornati verso le tre alla macchina.
La bella sorpresa è stata quella di trovare aperta la chiesa di S. Silvestro, che normalmente è chiusa, e di aver potuto quindi apprezzare da vicino i numerosi affreschi, di varie epoche e in varia condizione di salute, di cui la chiesa è piena. Del monastero che le sorgeva intorno non rimane praticamente nulla, ma la chiesa a tre navate, costruita pare nel VI secolo sui resti di un tempio di Apollo ( a sua volta costruito dove ancor prima di Roma Capenati e Falisci celebravano i propri riti), distrutta e ricostruita più volte nei secoli e più volte affrescata, ha un indubbio fascino.

L’abside e la zona dell’altare carolingio, sotto la quale c’è una piccola cripta

Un pilastro affrescato e, dietro, sempre la zona absidale

La cripta

Una Madonna con bambino su un altro pilastro

S. Bernardino da Siena e storie della vita di S. Barbara, affreschi sulla parete nord

Affresco della cripta, un papa, probabilmente lo stesso S. Silvestro