Lo confesso. Sono un tipo approssimativo. Cioè: a volte organizzo, programmo, preparo e poi eseguo. E mi riesce anche abbastanza bene. Ma più spesso vado dove mi porta il momento, magari già sapendo che non riuscirò a far tutto ma provandoci lo stesso. Chissà, magari scelgo proprio la modalità “approssimazione” per lasciarmi un’altra chance, per avere una scusa che giustifichi il fallimento, per riprovarci con più possibilità di successo. O forse no, è l’essere indeciso a tutto che mi porta a comportarmi così. Forse però, a ben vedere, muoversi a piccoli passi, per approssimazioni, per avvicinamenti, per spostamenti progressivi, è una modalità alla fin fine sana. Finché c’è la possibilità di riprovarci.
Questo “pippone” teorico m’è venuto in mente ripensando a come l’altro giorno, sulla mia strada già non perfettamente lineare verso Bologna – avevo deciso infatti di passare per le Marche a comprare del buon verdicchio in azienda (Sartarelli a Poggio Marcello, sui colli di Iesi) – arrivato dopo Spoleto alle Fonti del Clitumno, e pensando al fatto che ero passato di lì per almeno quarant’anni senza fermarmi, ho deciso all’improvviso di farlo. Ho messo la freccia, ho parcheggiato e sono entrato.
Ho ammirato le acque (più o meno) sorgive, le papere e i cigni, ho fatto il giro del laghetto, ho meditato brevemente sulla vita e sul suo perché, sono uscito, risalito in macchina e ripartito. Solo poi mi sono ricordato che da qualche parte ci doveva essere anche un tempietto ma ero già nelle Marche.
Stamattina sono andato a vedere sul web e sono rientrato in modalità organizzativa. Ho letto del tempietto longobardo, ho visto che a Spoleto c’è anche un’altra chiesa longobarda (S. Salvatore) vicino al cimitero, ho preso informazioni sugli orari e ho già fatto un piano per un giro di un giorno che comprenda tutto ciò, Chicca permettendo. Ma tutto è stato possibile grazie a quel momento di improvvisazione sulla Flaminia, a quell’intermittenza del cuore davanti a un cartello marrone ignorato per vari decenni…
Va’ dove ti porta il cuore, e non sbaglierai mai. (Commento banale, vero ?)
Il cuore, la pancia, il ciarvello, il vento…