Fino a che i sapori sono ancora vivi nella memoria racconto la cena di stasera a La Gloire de mon père, qui a Seillans. L’entrée si chiamava Tatin de patates douces avec chèvre et chorizo. Qui sotto la vedete, chiusa e aperta.
Piatto azzeccatissimo. Consistenza perfetta, morbida e compatta. Sapore equilibratissimo, un amalgama perfetto.
Il piatto principale era altrettanto azzeccato, con una fusione tra Occidente e Oriente che mi ha decisamente convinto. Il titolo era: Pavé de saumon, wok de légumes croquants , bouillon thai aux crevettes grises. Eccolo.
Anche qui una scommessa vinta. Il salmone e le verdure, cotti splendidamente di loro, acquistano molto dall’incontro con il brodo di gamberi. Sapori insoliti e stimolanti. Che cosa volere di più?
Il millefoglie alle fragole è buono, ben fatto. Ma siamo nella tradizione,
niente voli pindarici. (E diciamolo: Cavalletti è un’altra cosa…)
Il tutto, accompagnato da un kir al cassis, da un calice di Sauvignon provenzale non meglio identificato e da un calicetto di un bianco moelleux anch’esso locale, per 52 euro. Visto che siamo in un paese assai “in” della Provenza, mi sembra più che accettabile.
Adesso dormo.