Nel wekend bolognese ho fatto scorta – quasi indigestione – di foto di famiglia. Dai cugini Alessandra e Marco ho ricevuto tante immagini raccolte negli anni dalle rispettive madri, foto che coprono quasi un secolo della nostra storia. Ne ho pubblicate un po’ sul blog di famiglia, voglio pubblicarne qualcuna anche qui. E scelgo due bei ritratti della mia nonna giovinetta, nonna Angela, la nonna di Ravenna, la nonna “buona”.
Siamo alla fine del degli anni Dieci, la nonna è un po’ più grande della quasi-donna ritratta a Venezia con il babbo e tanti piccioni davanti alla basilica di S.Marco, ma più piccola della giovin signora protagonista, con il marito i genitori e lo zio Peppino, di un’altra bella immagine che ho già pubblicato.
Con il gatto, in una posa un po’ allusiva, quasi da stella del muto,
e senza gatto, in posa timida e pudica, con gli occhi a terra da brava giovinetta,
questa è la mia nonna. Angela Gulmanelli Urbinati, una vita lunghissima, piena di gioie e di dolori. Una presenza molto importante nella mia vita.
L’ha ribloggato su enricogalantinie ha commentato:
Strana cosa, la vita. Ho perso mia madre che non avevo ancora diciannove anni, ma sua madre, la mia nonna Angela, è vissuta fino a che non ne avevo quarantatré. Novantotto anni sono tanti. Il Novecento l’ha vissuto praticamente tutto, una vita segnata da gioie e dolori, con la morte del marito e di due figli (tra cui mia madre). Una gran donna, dolce ma forte. Una presenza fondamentale nella mia vita.