La chiusa di questo post era stupenda. Non tanto per quello che scrissi io cinque anni fa, ma per il pensiero e l’invito di nonna ai miei genitori. Era il 1963 quando nonna redasse il suo primo testamento. Mamma morì nel 1972. Ci sarebbe stato il tempo. Ma che io ricordi quel valzer mamma e papà non l’hanno più suonato assieme…
Mia nonna mentre vendemmia nel suo podere di Quiliano (Savona)
Rimettendo a posto vecchie carte ho trovato un plico con i testamenti di mia nonna Maria. Sono quattro, datati 1963, 1969, 1975 e 1977: essendo nata nel 1890, all’epoca del primo aveva 73 anni, quando redasse l’ultimo, qualche mese prima di morire, ne aveva 87. Sono tutti rigorosamente scritti a mano con una penna biro su fogli di carta a quadretti o a righe, tranne l’ultimo che è su dei fogli strappati da un’agenda (nonna, tra le altre cose, era come la Fiat Uno: risparmiosa). L’ultimo testamento me lo ricordavo bene, gli altri no. Leggerli è stato fare un tuffo in un passato ormai abbastanza remoto ma in qualche modo sempre presente. Per nonna Maria scrivere le proprie ultime volontà non voleva dire solo fare un elenco di lasciti; era un po’ il modo di tirare le…
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