Non so esattamente dove sia San Sperate. So che sta in Sardegna. (Dopo aver guardato sulle mappe di Google ho visto che sta nell’entroterra, non lontano da Cagliari). Ma penso che vorrei davvero andarci perché a San Sperate, se tanto mi dà tanto, c’è un posto che deve essere tra i più incantati d’Italia: il Giardino sonoro del museo di Pinuccio Sciola.
L’altro giorno a Siloe siamo rimasti attratti da due sue sculture. Una delle quali ho immortalato in un post, ignorandone uno degli aspetti fondamentali, che mi è stato poi rivelato dall’amica Silvia in un commento allo stesso post – l’essere quella scultura, cioè, una “pietra sonora”. L’altra scultura di Sciola a Siloe è quella qui sotto, e anche lei è una pietra sonora, un monolite che svela il suono rinchiuso al suo interno da millenni.
Guardando su Internet dopo la rivelazione di Silvia ho scoperto appunto San Sperate e il suo museo, dove le opere di Sciola, scomparso da qualche anno, continuano a suonare la musica che il maestro ha saputo estrarre da loro. C’è un video fantastico su You tube con la dimostrazione delle potenzialità musicali delle pietre scolpite da Pinuccio Sciola. Non smetterei mai di guardarlo. Come quest’altro, in cui è lo stesso Sciola a suonare. O quest’altro ancora, un vero piccolo documentario in cui c’è sempre il maestro che parla, suona le sue opere (anche con l’archetto) e racconta della memoria delle pietre.
E il Museo e il Giardino Sonoro, anche solo a vederli, ispirano. Bisogna proprio andare…