Nella nuvola

Ieri siamo stati alla manifestazione Più libri più liberi. Era il primo giorno, c’era una quantità di gente notevole ma, immagino, meno di quanta affollerà il centro congressi di Massimiliano Fuksas oggi o nel week end. E comunque, dati gli spazi a disposizione, si girava tranquillamente. E abbastanza tranquillamente si saliva anche nella Nuvola,

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la struttura interna che dà nome e senso all’edificio. A proposito della quale devo dire che a me è piaciuta molto: nella città di Borromini questa specie di creatura del cielo – o degli abissi – non stona affatto. È proprio il contrasto tra il rigore della scatola-parallelepipedo in vetro e acciaio e la follia del “mostro bianco” che colpisce la fantasia.

Mi ha lasciato invece del tutto perplesso (eufemismo…) il contorno. La mancanza di parcheggi: come è possibile nel terzo millennio fare una struttura simile e non dotarla di adeguate strutture di servizio, costringendo la gente a lasciare l’auto sulla riga di mezzeria e a sperare di evitare una multa? E poi quell’incuria e pressappochismo totali per cui l’esterno ancora non è finito a oltre un anno dall’inaugurazione, con le reti da cantiere rette da sacchetti arancioni che ancora delimitano il perimetro. Una cosa da ridere (per non piangere).

Tornando a Più libri più liberi, devo dire che mi ha impressionato la quantità (più che la qualità) degli stand, delle case editrici e dei libri in esposizione. Avevamo dei punti di riferimento, siamo andati a vedere quello che volevamo vedere, incontrando amici vecchi e nuovi. Ma nel mare magnum delle proposte uno come me fa presto a perdersi. È inutile, sono vecchio. Sarà per questo, forse, che le cose che mi hanno impressionato di più sono stati i libri per bambini.

 

2 pensieri su “Nella nuvola

  1. Visitato stamattina con Roberta la Nuvola e la mostra. Siamo arrivate all’apertura e abbiamo trovato le scolaresche. I tanti bambini con coloratissimi cappellini e gli adolescenti curiosi, i coraggiosi insegnanti impegnati a governare la loro esultanza, mettevano allegria e infondevano speranza in un futuro migliore. Concordo con le tue osservazioni : parcheggio problematico, tanti espositori da far confondere gli sguardi. Abbiamo fatto anche noi visite mirate. La gioia più bella è stata quella di ritrovare una raccolta delle poesie imparate a memoria a scuola negli anni ’50. Leggerne alcune e sentire nuovamente la cadenza cantilenante che accompagnava la recitazione, è stato un bel tuffo all’indietro con doppia capriola (hhttp://www.mannieditori.it/libro/che-dice-la-pioggerellina-di-marzo)
    La Nuvola mi è piaciuta, anzi ci è piaciuta. Come ha osservato Roberta, sembrava di essere in vacanza, a Parigi o a Berlino. All’uscita, però, ci siamo ritrovate a Roma, con parcheggio macchina disperatamente inventato e transenne segnalate da reti arancioni a testimonianza di un non fare e un lento completare tipico di Roma. Speriamo che i cappellini colorati e gli adolescenti curiosi riusciranno a far funzionare meglio la loro città.

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