Oggi abbiamo visitato il Palazzo Pamphilj a Piazza Navona. In estate ero capitato sul sito dell’Ambasciata del Brasile e avevo visto che si poteva prenotare una visita guidata: la prima data disponibile era quella del 10 ottobre, circa due mesi dopo, e avevo prenotato.
Così oggi alle tre e mezza del pomeriggio una gentile signora che parlava un ottimo italiano dal leggero accento brasiliano ci ha portato a vedere il piano nobile del palazzo. Saloni e stanze con bei soffitti a cassettoni e fregi a fresco di vari pittori del 600 (Gemignani, Camassei, Mola, Dughet, Sacchi) fino alla galleria di Pietro da Cortona, quella in corrispondenza della grande Serliana che dà sulla piazza più bella del mondo, accanto alla chiesa di S. Agnese. Un salone che attraversa tutto l’isolato, fino alla Serliana gemella che dà su via dell’Anima, e ha uno splendido soffitto affrescato appunto dal grande pittore barocco con storie che esaltano le virtù deiPamphilj.

La Galleria di Pietro da Cortona
Una bella visita a uno dei più importanti palazzi romani, una costruzione realizzata su edifici preesistenti in soli cinque anni, dal 1646 al 1650, in quegli stessi anni in cui, proprio su impulso del papa Pamphilj, Innocenzo X, i più grandi architetti dell’epoca, Bernini e Borromini, rivaleggiavano a pochi metri l’uno dall’altro, tra il Palazzo, la facciata di S. Agnese in Agone e la fontana dei Quattro fiumi, in quella che venne chiamata l’Isola dei Pamphilj.

Dalla Serliana del Borromini la fontana del Bernini

Gli splendidi stucchi del Borromini nella salone dei concerti