Sono ormai due o tre anni che non faccio più il vino. La vigna la seguono Bruno e Franco e ne ricavano un vino che vince anno dopo anno il premio come migliore vino di Montopoli. Nell’accordo che ho preso con loro, mi sono tenuto la disponibilità dei primi due filari, quelli a moscato (uno è quello storico, ormai quarantenne, l’altro è quello che faticosamente cerco di far crescere, ma siamo ancora lontani dall’obiettivo), per provare eventualmente a trarne un po’ di vino, anche se in quantità assai limitata: se ne venissero fuori cinquanta litri sarebbe un evento. Ma almeno per adesso è tutto «in mente dei»: non mi va nemmeno di fare la vendemmia, figuriamoci tutto il resto dell’ambaradam…
E così, anche quest’anno il moscato lo vendemmieranno Bruno e Franco. Che però non si sono ancora fatti vivi. Ma intanto dai tralci occhieggiano dei grappoli ormai ben maturi, dal colore quasi dell’ambra, dal sapore assai buono. Ogni tanto ci faccio un salto e spizzico acini qua e là. I miei preferiti sono quelli ormai scuri, che tendono all’appassimento o sono già appassiti e magari cominciano già a mostrare le prime grinze. Zucchero puro, uva passa presa direttamente dalla pianta. Una vera delizia. La glicemia forse ne risentirà, ma con una bella passeggiata passa la paura…

Lo stesso grappolo, prima e dopo il mio passaggio…