La Costiera Amalfitana è un posto bello bello bello, ma…
Per il bello fanno fede queste due foto. La prima, scattata ieri mattina alle sette e tre quarti dalla terrazza della nostra stanza, guardando verso il mare e verso il sole, provvidenzialmente velato da una nuvola
La seconda, scattata mezz’ora dopo, sempre della terrazza, guardando in direzione di Amalfi
La bellezza è fuori di dubbio. Il ma è legato a un turismo di massa (tra cui ovviamente ci siamo anche noi…) che rischia di renderla invivibile, la Costiera, stressando al limite (e oltre) le sue fragili infrastrutture, prime fra tutte le strade. Certo, se puoi permetterti di soggiornare in alberghi da mille euro a notte e di girare in barca, le cose cambiano. Ma se sei un comune mortale, la tensione sulle mille curve che devi fare, incrociando torpedoni di ogni dimensione, non è poca. Ci deve essere una sorta di comma 22 che potremmo definire così: “la Costiera è di una bellezza da impazzire, ma solo se sei già pazzo puoi pensare di andare in Costiera”.
Ciò detto, si possono sempre prendere gli accorgimenti necessari. E cioè, primo, non andarci il week end e magari scegliere un periodo ancora più fuori stagione; secondo, scegliere un albergo come il nostro (Le Terrazze, a Conca dei Marini, sulla strada bassa che da Amalfi va a Positano), che ha un prezzo accessibile, un parcheggio abbastanza capace, una vista testimoniata dalle foto di cui sopra e dove, con duecento gradini (per l’esattezza 210…) arrivi alla spiaggia di Conca dove ci sono tre ristoranti. Il più famoso, la Tonnarella, non l’abbiamo provato (non ci ispirava troppo…) ma gli altri due, L’Ippocampo e Risorgimento, sì che li abbiano frequentati. Soprattutto il secondo, con la sua terrazza a palafitte strappata al mare e la sua cucina semplice ma efficacissima ci ha conquistato: la sua ricciola (appena pescata) all’acqua pazza era da antologia (e il resto non era da meno…).