Ho ritrovato tra le cose di nonna Maria questo libriccino regalatole a Londra, per il suo ventiduesimo compleanno nel 1912, dai cugini Jackie e Paul. Ecco la copertina del Rubaiyat di Omar Khayyam in un’edizione di Selfridge di quello stesso anno, copertina in una specie di vellutino blu (che all’epoca doveva essere molto di moda: da qualche parte ci devono essere un altro paio di libri rilegati con la stessa stoffa).
Nonna visse un anno a Londra. E un altro anno a Parigi e uno a Berlino, intorno ai vent’anni, poco prima che il mondo precipitasse nella follia della Prima guerra mondiale. La sua era una famiglia ebrea (da parte di madre) molto ramificata in Europa. E Miriam, come la chiamavano Jackie e Paul (ma nonna si firmava anche Mimy di tanto in tanto) fece buon uso di questa parentela girando le capitali d’Europa e perfezionando le lingue.
Tanti anni dopo, dopo la mia prima volta a Londra – era il 1969 – ,mi fece una specie di terzo grado per chiedermi se c’era ancora quel ristorante, o ancora quest’altro locale – e parlava di cafe chantant o robe del genere –. Ma io frequentavo solo discoteche per cercare, disperatamente quanto inutilmente, di rimorchiare. E mangiavo panini all’uovo e pomodoro per risparmiare. Figuriamoci se ne sapevo qualcosa di café chantant (che per altro dovevano essere scomparsi da decenni…).
P.S. Nonna era nata il 13 febbraio. Ma festeggiava il 14, S. Valentino…