Stasera ho visto un bel film, un gran bel film. È un dvd che ho da tempo, che ho copiato da quello originale spagnolo che mi ha prestato il mio amico e collega Guido. Si tratta di Soldados de Salamina, il film che David Trueba ha tratto (scrivendolo, dirigendolo e montandolo) dal romanzo omonimo di Javier Cercas.
Non starò qui a raccontare la storia del libro e del film. Dirò solo sinteticamente che racconta di una scrittrice (nel film; nel libro è uno scrittore, lo stesso Cercas) che cerca oggi di ricostruire un episodio un po’ misterioso avvenuto alla fine della Guerra civile, per capire, attraverso le motivazioni dei protagonisti di un fatto in fondo marginale, il senso profondo di quella tragedia che ha segnato la carne e il sangue della Spagna nel Ventesimo secolo. Invito caldamente chi volesse saperne di più a leggere il libro, che personalmente ho amato molto entrambe le volte che l’ho letto, e/o a vedere il film.
Che è molto ben girato. Che è molto ben interpretato dalle due attrici protagoniste: Ariadna Gil, nei panni di Lola, la scrittrice; e Maria Botto, in quelli della sua amica Conchi. Ma che soprattutto ha in Joan Dalmau, grande attore di teatro spagnolo, l’interprete straordinario di quel bellissimo personaggio che è il vecchio Miralles, il protagonista (che arriva alla fine) l’“eroe” di tutta la storia, anche se negherà fino all’ultimo di essere lui quello che Lola sta cercando, «perché tu – le dice – cerchi un eroe, ma gli eroi non sono quelli che sopravvivono». Non è lui che a 86 anni non si perde in diplomazie ma va sempre dritto al sodo.
Gli eroi, dice Miralles, sono tutti i suoi compaesani – e ne ricorda uno a uno i nomi – che partirono con lui ragazzi per la guerra e che non sono più tornati, che ogni tanto gli appaiono in sogno «giovani, perché non sono mai invecchiati», e ai quali nessuno stramaledetto paese dedicherà mai una strada. (Cito a memoria e mi scuso per la povera e imprecisa citazione, perché le parole che Cercas/Trueba mettono in bocca a Miralles sono tutta un’altra cosa, sono da brividi…).
Viaggio nella memoria negata per troppo tempo di tutta una nazione, Soldati di Salamina è un libro (e un film) imperdibile per capire la Spagna d’oggi.
L’ha ribloggato su enricogalantinie ha commentato:
Sette anni fa scrivevo questo post che potrei riscrivere “paro paro” oggi. Salvo che il romanzo devo averlo letto per la terza volta. E il film rivisto almeno una volta