Questa volta mi sono ricordato appena in tempo e ho evitato di ripetere la figuraccia fatta su Fb quando ho postato l’immagine di un piatto vuoto raccontando com’era buono quello che c’era dentro prima. Questa volta, prima di divorare l’ultimo carciofo, ho snudato l’iPhastest, ho sparso i pochi resti sul piatto e li ho immortalati.
Ma che sciccheria questi carciofi colti, cotti e mangiati. Fatti a spicchietti e poi cucinati da Daniela al tegame con aglio vino e mentuccia. Una delizia, teneri e insieme croccanti. Una poesia.
Un tempo avevamo un centinaio di piante. Ormai ne sono rimaste una decina – le più forti –. Di queste solo una ha già fatto il suo dovere, con una “mamma” e tre figli raccolti, e altri due ancora da cogliere. Le altre piante hanno le mamme che occhieggiano dal profondo delle foglie. Altri godimenti sono in arrivo.