Quel no che vuol dire sì

Dovessi – volessi – riscriverlo oggi, questo post, lo riscriverei tale e quale.

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Tempo fa mi è capitato di intravvedere, zappando con il telecomando (nettamente meno faticoso questo gesto rispetto all’omologo nell’orto…), una scena di un filmazzo con Eddie Murphy e Owen Wilson, un’improbabile storia di spionaggio con venature comiche. La scena che ho visto riguardava una sorta di test (fatto a sua insaputa) da alcuni agenti segreti americani a E.M., che nel film interpretava un famoso attore hollywoodiano, per vedere se potevano arruolarlo per una missione nell’Est.

Una scena del film “I spy”

La faccio breve. Alla fine del test lo dichiaravano abile e tra le motivazioni di questa sua “abilità” c’era quella del suo sapersi buttare, seppur con giudizio, anche nelle situazioni complesse e a rischio. La gente si divide in due tipi – diceva O.W., che nel film faceva l’agente reclutatore –: i “perché” e i “perché no”. Quelli che prima di fare una cosa ci pensano cento volte, e…

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