Sull’ultimo numero de La lettura c’è un articolo dedicato alla ripublicazione dell’opera in versi di Primo Levi. Una produzione di quantità ridotta, se sta tutta nelle 145 pagine del volume Ad ora incerta ristampato ora da Garzanti. Ma che deve essere di grande qualità, almeno a stare alla poesia pubblicata nel settimanale culturale del Corriere della Sera (per non parlare della recensione di Roberto Galaverni e, immagino, degli scritti critici di Fortini, Segre e Raboni, riportati anch’essi nel volume).
La poesia che correda l’articolo, intitolata Agli Amici, è tutta assai bella, con il suo canto trattenuto e il suo ritmo diseguale. Io sono rimasto molto colpito dalla quartina che funge da chiusa. Quattro versi, questi scritti il 16 dicembre 1985, che sento molto miei. Eccoli.
Ora che il tempo urge da presso
Che le imprese sono finite
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite