Se c’è un’artista che mi manca davvero di aver sentito in concerto, è Joni Mitchell. Come cantasse (divinamente ) dal vivo lo so, l’ho sentito sui dischi live (meravigliosi) che fanno parte (fondante) della mia collezione di lp e cd. E sul web ci sono molte sue esibizioni.
Ma un concerto dal vivo è un’altra cosa. L’emozione di essere lì. A pochi (si fa per dire) metri dall’artista, scrutarne il viso, le espressioni. Immagazzinare ricordi che poi saranno con te tutta la vita, magari piano piano scolorando ma tornando qualche volta all’improvviso a ricolorare il passato e, attraverso questo, il presente. Per questo avrei dato chissacché per sentirla suonare e cantare. Ma non è avvenuto.
La bella sequenza di foto che pubblico sopra è la controcopertina di un dvd che ho appena comprato e sto sentendo mentre scrivo. Ordinato ieri sera su Amazon, stamattina alle otto e mezza il corriere suonava al cancello; tra un po’, grazie alla telepatia e al teletrasporto, te lo manderanno prima che lo ordini…
Il dvd in questione si intitola Joni 75 e contiene un concerto registrato nel novembre dello scorso anno al Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles per onorare il settantacinquesimo compleanno della divina. Tanti artisti (roba grossa, avrebbe detto zia Marcella parafrasando Alberto) che interpretano le sue canzoni, accompagnati da un’orchestra di piccole dimensioni ma di grande livello. Norah Jones, Rufus Wainwright, Diana Krall, Chaka Khan, Seal, Glen Hansard, Emmylou Harris, Los Lobos, James Taylor, Kris Kristofferson, La Marisoul, Brandi Carlile: ciascuno canta un paio di canzoni di Joni. Graham Nash invece canta una canzone che scrisse per lei quando cinquant’anni fa vivevano insieme in una casetta nel Laurel Canyon, la celebre e tenera Our House. Che tutto il pubblico, anche Joni, accompagna nel ritornello. Già, anche lei, la divina, che assiste elegantissima in rosso e con un cappello nero alle celebrazioni del suo compleanno e riceve auguri e affetto da tutti. E alla fine sorretta dagli amici spegne anche le candeline e ringrazia con un gesto muto il pubblico. Uno splendido dvd (tra le interpretazioni, particolarmente intense quelle di Diana Krall, mentre le più trascinanti sono quelle dei Los Lobos con La Marisoul e Chaka Khan). E un suggerimento a ritirare fuori i vecchi lp e cd. Per riassaporare la bellezza e la profondità di quella musica, per riscoprire l’evoluzione di un’artista vera. Quando sento la roba che suonano adesso penso di essere stato fortunato a essere giovane cinquant’anni fa.