Ad Aubeterre-sur-Dronne di questi tempi ci sono molti turisti inglesi. In piazza è la lingua ufficiale. E non sono di quegli inglesi silenziosi e un po’ sulla loro. No, bevono e ridono, anzi sghignazzano, tranquilli e sereni come se il mondo fosse ancora loro (e forse lo è). Non sono particolarmente giovani e se la godono. Per loro la pioggia di oggi è robetta, evidentemente. Entriamo nell’Hotel de France, il bar è pieno e rumoroso, l’atmosfera rilassata e fantastica. È davvero vacanza.
Saliamo al primo piano in una stanza da pranzo in cui troneggia un bel biliardo. Dopo un po’ ci raggiungono quindici di quelli che stavano sotto, il pavimento di assi di legno scricchiola un po’, il livello dei decibel aumenta considerevolmente.
I piatti del giorno sono tre, scegliamo fish & chips, specialità tipica del Perigord… Saranno cinquant’anni che non mangio questo piatto, dalla mia ultima vacanza a Londra nel luglio-agosto del 1969.
La doratura e la frittura sono sublimi, il merluzzo si scioglie in bocca. La maionese senapata accompagna ottimamente le patate, l’insalata ha il suo perché. Ottimo inizio di soggiorno. Poi usciamo nella sera incipiente, ma qui ad Ovest c’è luce fino a tardi. Si accendono le lampade nella piazza, con il tipico effetto-Magritte. In linea con il fish & chips nella terra del fois gras…