La constatazione e l’augurio

Ribloggo questo post come constatazione e augurio. Constatazione che i malanni spesso passano con il tempo (tanto che ti dimentichi di averli avuti, se non ci fosse il tuo blog a ricordartelo), il grande medico, e a volte non c’è nessun bisogno di operarsi per uscire dal tunnel. Augurio che i malanni di oggi, i miei – tendine d’Achille (peraltro già molto migliorato), ginocchio e dito piccolo del piede –, ma anche quelli di chi mi legge, presto siano solo un ricordo. Anzi, esagero: presto siano solo un oblio

enricogalantini

L’altro giorno mi sono svegliato con una certa difficoltà a piegare il dito medio della mano destra (anzi a essere precisi, a ridistenderlo dopo averlo piegato). Cosa che non avrebbe provocato problemi a Bossi (anche se lui, dopo il coccolone, in effetti usa quasi solo la mano sinistra) ma che provoca qualche problema a me. Ho guardato su Internet e ho capito di avere “la sindrome del dito a scatto“, definizione vagamente comica ma abbastanza chiara.

L’amico ortopedico mi ha spiegato con tanto di disegnini in che cosa consiste questo problema, mi ha detto di fare della laserterapia e degli ultrasuoni (pare che aiutino) e di mettere un cerotto medicato ogni sera. E speriamo che passi senza doverla operare (anche se è un’operazione semplice semplice, non so perché, ma preferirei non farla…)

L’amico e collega Guido cui ho raccontato la vicenda mi ha tolto ogni speranza. Lui…

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