Proprio oggi pensavo che sarebbe stata cosa buona e giusta preparare un po’ di ragù da surgelare in porzioni da due in modo da averlo lì se ti scappa la voglia e compri un po’ di tagliatelle fresche (o magari delle pappardelle) dal pastaio all’uovo di Poggio. Poi guardo un po’ nei post del passato e scopro che proprio oggi, ma sei anni fa, postavo questa ricetta che mi ripasserò e presto rieseguirò. Perché i buoni propositi non vanno mai lasciati nel limbo dei sogni ma vanno trasformanti in solide realtà (Roberto Carlino docet)
Leggevo l’altro giorno il blog di mio cugino Marco che in questi giorni, beato lui, se ne sta sulle spiagge del Kenya. Leggevo in particolar la ricetta minuziosa fino al dettaglio del suo ragù alla bolognese. Per averlo provato, e non solo per l’affetto che ci lega, posso dire che è decisamente buono (non so che cosa esca fuori seguendo le indicazioni della ricetta postata, ma quello che ho mangiato mi ricordo che mi ha soddisfatto alla grande…).
Io però il ragù lo preferisco bianco (o se volete rosa). Nel senso che preferisco cuocere la carne nel brodo (un’ora e un quarto direi che basta…) e poi, solo a dieci minuti dalla fine, aggiungere la passata, o il concentrato. In questo modo il pomodoro accompagna e non prevarica, a parer mio, gli altri sapori. L’altro giorno l’ho preparato per Angelo e per Mina (e per noi, ovviamente)…
View original post 177 altre parole