Restiamo in famiglia. E parliamo ancora di Tito Lopez (uno dei due generali del post precedente). In questo approfondimento, scritto anch’esso per il blog che racconta la storia dei miei nonni, si racconta della morte del prozio di nonno Enrico, di quanto fosse schivo di onori e prebende, e, cercando sulla rete, di suoi viaggi a Torino prima del 1870 nei quali Cavour invitava i patrioti romani alla calma, perché, diceva, «ci compromettereste con la Francia»
Ho ricevuto ieri da Andrea S. la prima pagina digitalizzata della Gazzetta Piemontese (che poi diventerà La Stampa) di mercoledì 23 luglio 1884 (vedi Gazzetta). Tra le notizie, la morte del generale Tito Lopez (di cui ho già parlato su questo blog). Queste le parole dell’articolo in memoria, in basso a destra, intitolato semplicemente “Tito Lopez”.
“È morto a Roma il generale Tito Lopez. Era un soldato de l’antica tempra. Fornito di vasta cultura militare, si ritrasse a vita privata, confortando con gli studi prediletti gli ultimi anni della sua esistenza. Nel 1848-1849 combattè per l’Italia, riportando una mortale ferita nella battaglia di Velletri. Restaurato il governo pontificio, appartenne al primo Comitato nazionale romano, di cui andò come rappresentante a Torino innanzi allo scoppiare della guerra nel 1859, coll’incarico di prendere accordi con il conte di Cavour intorno alla condotta che avrebbe dovuto seguire…
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