Oggi è sant’Ambrogio. Che è un personaggio straordinario. Un uomo che aveva progettato la sua vita in un modo e che però viene chiamato a tutt’altro destino. Un destino che non aveva neanche preso in considerazione, ma che accetta svolgendo il nuovo ruolo che gli viene affidato al massimo delle sue possibilità. Che erano evidentemente assai significative. Un piccolo riassunto di una vita grande
Io non ci pensavo per niente, a servire Dio. Fin da piccolo sapevo che, come tanti nella mia famiglia prima di me, la mia vita sarebbe stata dedicata a Roma e all’Impero. E l’idea mi piaceva sempre più, a mano a mano che crescevo. Ma poi la mia storia ha preso un’altra piega.
Nacqui ad Augusta Treverorum, dove mio padre era prefetto del Pretorio, e come tutti quelli della Gens Aurelia feci i miei studi nell’Urbe, dove tornai che ero ancora imberbe alla morte del mio genitore. Diventato uomo, fui per cinque anni avvocato in Pannonia a Sirmio, assieme a mio fratello Satiro, e poi Valentiniano mi richiamò in Italia, a Milano, sempre con mio fratello vicino. Era un grosso impegno, l’amministrazione di quelle terre, e io cercavo di svolgerlo, come sempre, al meglio delle mie possibilità.
Quando quattro anni dopo morì Assenzio, vescovo di Milano, il popolo, diviso tra…
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