Ravenna, 1900

Nel bel film Disney che ha vinto l’Oscar per il miglior film d’animazione l’anno scorso, il motore della vicenda è la volontà di un personaggio, che vive nel mondo dei morti, di tornare sulla terra perché sua figlia continui a ricordarlo, impedendo così che, svanendo la sua memoria nel mondo dei vivi, finisca anche la sua vita nel mondo dei morti. È una tesi poetica che sento molto mia, quella che innerva la storia di Coco. È la tesi che sosteneva anche mio zio Adriano quando diceva, a proposito dei memorabilia di famiglia, che non muori davvero finché qualcuno si ricorda di te.

Ed è per questo che oggi, 2 novembre, voglio pubblicare questa foto, scattata a Ravenna se non nel 1900 al massimo nel 1901. Tutte le tredici persone che vi sono ritratte sono morte, ovviamente.

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Io, personalmente, ho conosciuto solo due di loro: i bambini. Mia nonna, Angela, nata nel 1898, la bimba all’estrema destra sulle ginocchia di sua madre; e lo zio (in realtà per me prozio) Cassio, suo fratello, di due anni più grande. E conosco l’identità del signore pelato con la gran barba in alto a destra, il mio bisnonno Roberto Gulmanelli, e appunto di sua moglie, Elisa. Dell’uomo accanto al mio bisnonno posso dire con relativa certezza che si deve trattare dello zio Peppino (zio in quanto credo fosse il fratello della bisnonna, e un po’ le assomiglia in effetti). L’uomo accanto allo zio Peppino potrebbe essere il padre di lui e della bisnonna Elisa (ma della loro famiglia, ahimè, non so nemmeno il cognome) e dunque il mio trisavolo. Così come il signore dal naso aquilino al suo fianco potrebbe essere l’altro trisavolo, il padre del bisnonno Roberto (e in effetti un po’ gli somiglia).

Sulle tre donne anziane al centro, posso solo fare delle ipotesi: quella al centro potrebbe essere la madre della bisnonna con le  due sorelle (ai suoi lati) e dunque una mia trisavola (ma sembra molto più anziana dell’ipotetico marito). O magari invece quella sotto al trisavolo Gulmanelli (lo so che vi siete persi, anch’io faccio fatica, è la signora vestita di scuro e un po’ curva) potrebbe essere sua moglie e dunque l’altra mia trisavola (ma di lei, come del marito, non conosco i nomi di battesimo). Le ultime tre persone a sinistra, trovandosi in quel lato della foto e per effettiva somiglianza, potrebbero essere due sorelle della bisnonna e il fratellino minore; ma se invece una di queste, la più anziana, l’ultima a sinistra, fosse invece la madre della bisnonna Elisa, quella al centro chi sarebbe? La nonna della bisnonna? La mia quadrisavola?

Molte domande e poche certezze. Visi noti mischiati a supposizioni. Ma che in un giorno come questo servono comunque a mantenere vivo il ricordo.

 

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