Il sentiero nel bosco

Un po’ d’entusiasmo, ma anche tanta prudenza: in fondo il gonfiore al tendine d’Achille c’è sempre e non si sa mai quello che ci (mi) riserva il domani.

Ma oggi dopo tanto tempo sono tornato a sollecitare un po’ la gamba in salita (e discesa) e su un un terreno a volte sconnesso, e non ho registrato (per adesso) problemi particolari. Anzi.

Stamattina, dopo aver accudito Chicca come sempre, ero incerto se andare a passeggiare come faccio da tempo in piano, sulla strada del canale, o provare qualcosa di diverso. Poi, complice anche il caldo non indifferente, mi sono detto che era meglio camminare nel bosco, visto poi che volevo comunque andare in paese a comprare l’Espresso. Così, dopo l’edicola, sono arrivato fino a San Valentino e un po’ più in su, dove finisce la strada asfaltata, e ho iniziato a salire verso la Crocetta.

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Ovviamente tutta la mia attenzione era sul terreno, per evitare passi falsi, e sul polpaccio, per sentire subito eventuali problemi. Faceva fresco sotto il tetto degli alberi e sono salito senza particolari problemi. Dieci minuti e stavo già alla Crocetta, dove i vetri della capanna erano stati oggetto dell’attenzione delle solite teste di legno che non mancano mai, qui ma un po’ dovunque.

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Mentre salivo mi chiedevo se provare a cercare la via diretta per tornare in cima al monte S. Cosimo, dove ci sono i resti dell’eremo e della chiesa medievale dei santi Cosa e Damiano, o tentare una nuova strada. Alla fine ho scelto la seconda opzione e ho preso un sentiero tra gli alberi che iniziava proprio accanto alla capanna.

Un bel sentiero quasi tutto in costa, con piccoli saliscendi, sempre nel bosco. L’ideale per camminare la mattina d’estate.

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Ogni tanto controllavo su Viewranger dove stavo andando e per un po’ ho cullato il desiderio di arrivare fino a Catino. Giunto poi a un bivio, dove a sinistra si continuava nel bosco con un sentiero che si poteva intuire tornasse verso la Crocetta girando a mezza costa intorno al monte Puzzilli, mentre a destra si entrava in una radura in direzione di Catino, sono sceso a più miti consigli e ho scelto la prima strada. Che, a parte un pezzo in cui, uscito dal bosco ho perso il sentiero, ritrovandolo poco dopo rientrandovi, in effetti mi ha riportato al punto di partenza.

giro 22 luglio

Come primo tentativo è andato più che bene. (Spero che anche domattina il tendine dia lo stesso responso…).

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