Forse per comuni problemi di faccia “facciosa” (il che produce empatia). O forse solo per la stupefacente vivezza del ritratto – la testa un po’ a pera, la barba appena fatta ma già in ricrescita, la pappagorgia, lo sguardo non del tutto convinto che interroga il pittore: va bene se punto in quella direzione? – questo piccolo quadro (piccolo di dimensioni, s’intende) questo piccolo immenso ritratto di “uomo robusto” (il soggetto potrebbe essere Robert de Masmines, cavaliere borgognone) mi ha conquistato appena l’ho visto sui muri del Thyssen-Bornemiza.
Il pittore è vissuto nella prima metà del Quattrocento, si chiamava Robert Campin, ed era, ovviamente fiammingo (nella sua bottega si formò un altro gigante: Rogier Van der Weyden).