Più passa il tempo e più mi piacciono le cose semplici, i piatti basati sul rapporto (se fosse musica jazz potremmo dire sull’interplay) tra sapori primari, tra ingredienti basici, magari nemmeno cotti. Questo pane olio e ricotta (io ci ho aggiunto di mio il pepe) l’avevo provato tempo fa durante una delle serate di Porthos, l’associazione fondata dal nostro guru Sandro, una sera in cui ad accompagnare i vini come sempre assai notevoli che lì vengono proposti c’era la cucina di un ristorante veramente interessante di Avezzano, Mammaròssa, che prima o poi (spero più prima che poi) voglio andare a provare in loco.
L’importante ovviamente è che gli ingredienti siano buoni. Oggi il pane era quello ai tanti cereali del forno La Macina, di Poggio Mirteto Scalo, un forno di sole donne che vale la pena del viaggio, per i pani, i dolci e le pizze. La ricotta di pecora era quella, assai buona, delle Ecofattorie Sabine, che si trovano a circa duecento metri dal forno suddetto. L’olio ovviamente era il nostro (e non aggiungo altro…).
Domani mi sa che replico.
Quando le materie prime sono di qualità non serve lavorarle, la cosa migliore è gustarle in “purezza”
Concordo, ovviamente