Buffa la vita. Uno va in Francia e s’innamora dei tombeau. Quell’uno (che poi ovviamente sarei io) nasce a Bologna e a Bologna torna, non dico spesso, ma insomma neanche così poco. Ma lui, cioè egli, cioè io, a Bologna non fa mai o quasi il turista. Di solito sta poco, ha molti parenti da vedere: per cui la conosce assai male. E della zona tra il Pavaglione e le Due Torri sa sì e no gli splendidi negozi d’alimentari di via Drapperie e di via Clavature. Ma per oltre sessant’anni non sa che su Via Clavature s’apre una chiesa (assai bella). Nella quale c’è il tombeau (che in Italia si chiama Compianto sul Cristo morto) più bello che ci sia, quello di Niccolò dell’Arca, che pure all’università tanti anni fa ha ben studiato.
E un giorno ci capita per caso davanti, a S. Maria della Vita (anzi, c’entra per caso da un portoncino laterale attratto proprio dalla foto del Compianto). E poi perde la parola davanti a questo incredibile studio sul dolore.
Magnifico
Non c’è dubbio
https://zuccazoe.wordpress.com/2014/05/04/due-piccole-donne-in-una-grande-giornata/
L’ha ribloggato su enricogalantinie ha commentato:
In fondo è normale. Nei posti che frequenti di più, non fai il turista. Come scrivevo in questo post, Bologna è la città che ho frequentato di più nella mia vita (dopo Roma, s’intende). Ma non c’ho mai fatto il turista. E così la conosco in fondo poco. Ma da quando quella volta di quattro anni fa sono entrato in Santa Maria della Vita, se vado a Bologna un saltino ce lo faccio…