Los Angeles? Naaah, oops, volevo dire no. No, decisamente no. Siamo in patria, se questa è ancora una patria. Anzi, siamo nella capitale, nel cuore della capitale. Là dove sono raccolte le testimonianze di quando Roma era “la” capitale. Nel giardino che precede l’ingresso a una delle sedi del Museo nazionale romano, quella delle Terme di Diocleziano. Incredibile edificio dall’incredibile storia: in parte riutilizzato da Michelangelo per la basilica di S. Maria degli Angeli; in bella parte ancora lì, restaurato con le sue mura altissime e potenti; in parte riaffiorante nei dintorni: la Casa del Passeggero, la chiesa di S.Bernardo alle terme.
A dire il vero, gran parte del museo è un po’ troppo da specialisti, ma basterebbero le due tombe della via Portuense e quella del lungotevere trasteverino, traslate nell’aula X delle Terme, per giustificare la visita. E poi, al fondo di un corridoio si apre il grande chiostro, fatto (pare) su disegno ancora di Michelangelo quando accanto alla basilica venne eretta una Certosa.
Uno spettacolo, il chiostro: grande, tutto pieno di reperti archeologici, con al centro i cipressi, la fontana e tante teste di cavalli, tori e giovenche. Un posto fuori dal tempo. Se non si alzano gli occhi ai palazzoni della Roma umbertina…
Nella foto qui sotto, che posto il giorno dopo, l’ingresso dell’aula X delle Terme e la palma, – solo il fusto sottile – proprio a metà della panoramica…