Scrivendo ieri di botanica, non mi sovveniva il nome del nostro professore di scienze al liceo. Ho telefonato a Puccio che così, d’emblée, ha sparato: padre Socciarelli (andando a scuola al Massimo, molti insegnanti erano sacerdoti… ). Bingo. Era proprio lui. E pensando a padre Socciarelli è stato inevitabile per me riandare con la memoria alle gag tra lui e quel fantastico istrione che era il nostro capoclasse, Maurizio Limarzi, detto Mammola. Ovviamente l’autore delle gag era Mammola, e il buon gesuita era la spalla (involontaria).
Due parole su Maurizio. Era un ragazzone nel vero senso della parola. Alto, grosso, con una gran massa di capelli che andavano in tutte le direzioni, aveva la vocazione del capoclasse, con tutti gli onori e gli oneri che questa qualifica comportava: se la classe era impreparata, toccava a lui sacrificarsi con Padre Rozzi, il preside nonché professore di filosofia, e assumere su di sé le colpe di tutti noi…
Padre Socciarelli, invece, era una persona mite e assolutamente incapace di mantenere l’ordine in classe. Magro, alto e pelato, fisicamente, ma non solo, ricordava (come ho già scritto) Paperoga. Era appassionato della sua materia, amava spiegare, ma poi, si sa, alla fine il professore deve anche interrogare. E per impedirglielo Mammola aveva un suo metodo. All’epoca in televisione c’era una trasmissione che si chiamava Orizzonti della scienza e della tecnica (che non credo di aver mai visto: a me interessava l’arte, il cinema, la musica, tutto tranne la scienza…).
Mammola, finita la fase delle spiegazioni, quando si stava per passare alle interrogazioni, si alzava e cominciava: – Padre, ha visto l’ultima puntata di Orizzonti della scienza e della tecnica? E alla risposta di solito negativa dell’insegnante, il nostro capoclasse si addentrava in un racconto prolisso della puntata e dei temi affrontati chiedendo implausibili spiegazioni che il buon prete comunque non gli lesinava, cosicché spesso il tempo dell’interrogazione passava e tutti noi tiravamo un respiro di sollievo.
Questa storia avrebbe potuto andare avanti all’infinito. Mammola a divagare e domandare, padre Socciarelli a sciorinare pillole di sapienza. Ma un giorno Maurizio volle strafare. Finite le spiegazioni, padre Socciarelli si accingeva ad aprire il registro quando, dal fondo, come al solito si alzò il vocione del capoclasse.
– Padre, ha visto Orizzonti della scienza e della tecnica?
– No, Limarzi, perché?
– Peccato, me lo sono perso anch’io, ma mi sarebbe piaciuto farmelo raccontare…
Un eterno attimo di pausa, risate soffocate dalla classe e poi l’ira funesta del prete.
– Fuori, vai fuori, dal preside, come ti permetti eccetera eccetera eccetera.
PS Ho rivisto nel corso degli anni tanti compagni di classe, con alcuni, come Puccio, ancora ci vediamo. Mammola non lo vedo da allora. Sono andato su Facebook, ma non c’è nessun Maurizio Limarzi. Ho messo il nome su google e, in un blog sulla famiglia Limarzi ho trovato una foto di gruppo con un signore con capelli e sottili baffi bianchi che era indubitabilmente lui, dimagrito e invecchiato, ma era lui. Chissà che ha fatto nella vita. Certo non me lo immagino come professionista solitario. Uno come lui, un aggregatore naturale, me lo vedo a fare lavoro di squadra, a proporsi come leader, a prendere su di sé gli onori e (soprattutto) gli oneri della rappresentanza di un gruppo.
PPS Per Isabella: se leggi questo post, fallo vedere anche a Puccio
Caro Enri, sono Puccio che ti scrive attraverso le dita di Isa. Forse puoi chiedere info a Marcello o ai Simeoni. Io ricordo che al trentennale del Massimo, Limarzi c’era e ,a mio ricordo, assomiglia alla foto. Al quarantennale , porca vacca, io non c’ero ma Giovanni e Alberto Mennini si e forse anche Limarzi.
P.S. Ricordati gli esperimenti in laboratorio e i furti nelle vetrinette con scheletri ed impagliati……
Caro Enri, sono Isabella. Il mitico “Mammola” fa parte del mio immaginario attraverso i racconti sempre esilaranti di Puccio. Ma perchè era soprannominato Mammola? perchè alto, grosso ma buono e altruista, visto che si sacrificava per voi tutti ?
grazie Enrico, ‘Mammola, il mio MIGLIORE AMICO e’ morto la sera del 3 giugno, mentre giocava a Poker. La tua testimonianza, e’ stata per me di grande conforto, perche’……gli ho voluto ….’veramente bene’ e …’ne abbiamo combinate insieme’ hahaha……grazie
http://famiglialimarzi.blogspot.it/2015/06/maurizio-limarzi.html
” Io sono vasto. Contengo moltitudini”.
a Morris da Matilde
Ciao Enrico, sono Ornella la sorella di Mammola
Mi ha fatto tanto piacere leggere i tuoi ricordi di Maurizio e sapere che a distanza di tanti anni tu e gli altri lo ricordiate con così tanto affetto.
Mio fratello era davvero speciale e mi manca da morire!!!! Peccato non vi siate rivisti.
Ciao!,,,
Cara Ornella, non ci conosciamo ma tuo fratello era davvero indimenticabile. Non l’ho più visto credo dal 1971, ma nella mia mitologia personale ha un posto indelebile. Un capoclasse così non s’è mai visto…
L’ha ribloggato su enricogalantinie ha commentato:
Questo post, scritto esattamente sette anni fa, ha avuto una storia strana. Il tono di partenza era divertito, rievocando una figura mitica della mia giovinezza. Maurizio Limarzi, detto Mammola, il nostra capoclasse nei tre anni del liceo al Massimo. Un ragazzone oltre misura, anche nella simpatia. Un leader nato. Gli aneddoti su di lui erano diventati leggenda e, diversamente da quanto m’è successo con altri compagno di scuola, scomparso dal mio radar una volta terminato il liceo. Un post divertito e (spero) divertente. Ma poi tre anni dopo il commento di un altro compagno di scuola, suo amico del cuore, introduce il dramma nel post. Mammola era morto due giorni prima, un infarto mentre giocava a poker. E dopo l’annuncio di Stefano, altri pensieri di parenti di Maurizio che lo ricordavano. Strana la vita, anche nella blogosfera…