Adesso che Daniela è a Lourdes, la sera la tentazione è quella di mangiare un po’ di pane e formaggio con una verdura e via. Ma è una soluzione un po’ disperata, anche se è vero che, arrivati a sera e nutriti i quattro ragazzi pelosi, la stanchezza è tanta e la tentazione di lasciarsi andare è forte.
Ma stasera mi sono trattato bene, come facevo i primi tempi quando vivevo da solo.
Una tartare con tanto di rosso d’uovo sopra (adoro la carne cruda) con carne di filetto di chianina, sale pepe olio e limone, preparata qualche ora prima.
E una verdura che non avevo mai non solo mangiato ma neanche visto: la bieta rossa (pare sia la parte sopra terra delle rape rosse, così mi hanno detto, ma qualcosa in questo non mi torna) appena lessata e condita con sale e olio.
Il tutto bagnato da un Viognier di Mandrarossa (linea top della Cantina Settesoli di Menfi, in Sicilia). Non conosco bene il Viognier versione Francia, valle del Rodano. Certo che in Sicilia viene molto bene. I soliti 13 gradi e mezzo, profumi assai concentrati e una grande intensità e persistenza.
Sono decisamente empio.
Piccola aggiunta. Diego ieri mi aveva chiesto se digerissi bene la carne cruda. Io ho risposto, un po’ spaccone, che certo che sì. Beh, la mattina dopo devo correggere in parte quella affermazione. Forse la tartare è meglio mangiarla alle 13. E la sera prendere un brodino…