Essere un ginocchio

Oggi tolgo i cerottini che l’ortopedico mi ha messo dopo aver levato i due (2) punti (1+1) con cui aveva suturato i due buchini attraverso i quali mi hanno artroscopizzato il ginocchio sinistro togliendo il pezzo di menisco lesionato. Tecnicamente sono guarito. Mi ha detto che ci vorranno altre tre settimane per sgonfiarlo bene e tornare a camminare con tranquillità. E ci vorrà qualche mese per dimenticarsi del ginocchio, per trattarlo insomma come ogni altra parte sana del corpo.

Stamattina ho passeggiato un po’ (si fa per dire…) con Daniela: seicento (600) metri, avantindrè fino alla fine della nostra stradina. La discesa mi ha messo un po’ in difficoltà ma, andando avanti piano e con molto juicio, gliel’ho fatta. Adesso ghiaccio e musica.

È buffo, quando otto anni fa ero rinchiuso a Villa Silvana nella ridente Aprilia a fare fisioterapia dopo la revisione della protesi, la sera, quando ci vedevamo tra pazienti alla macchinetta del caffè, la prima domanda era sempre: «Ma lei è un ginocchio o un’anca?». E io ero una delle poche anche; la stragrande maggioranza, per lo più donne e anziane, erano ginocchi.

In effetti, a ben vedere, io sono un’anca da quando avevo 11 anni. È buffo all’improvviso essere diventato un ginocchio…

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