Questi giorni viaggio sulla carta del Falda (e un po’ su quella del Nolli) nella Roma di qualche secolo fa. E scopro tante cose interessanti che non sapevo. Oggi ho visto un corso d’acqua che solcava il Circo Massimo, l’ho seguito fino a dove entrava in Roma (ma ci tornerò presto) ma lì, nel tratto che va da Porta Metronia a Porta Latina e poi a Porta San Sebastiano e oltre, sono rimasto incantato a guardare le torri delle mura aureliane.
Tante, le torri: non me le ricordavo così “fitte” (ma un controllo sulle Mappe di Google ha confermato che un osservatore così attento come il Falda certo non cadeva su un particolare così evidente a tutti e controllabile).
Ma soprattutto mi ha sorpreso che fossero così “foltocrinite”, piene di verzura in cima, come tante teste con il ciuffo. Un’immagine a suo modo tenera. Agli umani, di solito, la chioma tende a rarefarsi con gli anni che passano (ad alcuni, ahimè, questa sciagura viene anticipata). Alle torri invece, evidentemente, succede il contrario…