Oggi sto un po’ moscio – ma mi hanno detto che è naturale, dopo l’euforia dell’essere ancora vivo, con tutta l’ adrenalina che questa consapevolezza ti pompa in circolo, avere un momento di pausa – e allora ho vinto la ritrosia del momento a guardare film o serie e mi sono messo a vedere (anzi, a rivedere) Il Metodo Kominsky, di cui avevo già scritto un anno e mezzo fa quando era uscita la prima serie (un bel post, devo ammettere senza falsi pudori: per leggerlo bisogna cliccare qui sotto sul mio nome). Ho rivisto la prima puntata, ho sorriso, ho riso, mi sono venuti i lucciconi. Che genio Chuck Lorre. E che attori straordinari Alan Arkin, Michael Douglas. E che bravi anche Nancy Travis e tutto il cast. Adesso continuò. Mi sa che stasera starò già meglio.
Michael Douglas e Alan Arkin
Abbiamo visto l’altro giorno su Netflix la nuova serie di Chuck Lorre, che si intitola Il metodo Kominsky e ha come protagonisti un Michael Douglas molto in palla e uno stratosferico Alan Arkin. Tra i protagonisti c’è anche Nancy Travis, sorridente bellezza dai riccioli naturali che avevo perso di vista da circa trent’anni, dopo qualche film di successo negli anni 80. E in un cameo (nella parte dell’urologo…) c’è Danny De Vito. I due personaggi principali sono, rispettivamente, un attore di non grande successo che si è riciclato come insegnante di recitazione ed è afflitto da problemi di prostata (Douglas, il Kominsky del metodo), e il suo agente (Arkin), che all’inizio della serie resta vedovo, con seri problemi nei confronti della figlia, tossicodipendente e in perenne conflitto con i genitori.
Nancy Travis e Michael Douglas
Si ride e si sorride di temi seri
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