A Ponte Sfondato c’ero stato qualche anno fa. Ecco ribloggato il mio tentativo (infruttuoso) di vedere qualche rovina dell’arco naturale (ma, come si dice nel post precedente, probabilmente aiutato dall’uomo, anzi dagli uomini di Montopoli, nel maggio 1602). Allora certo non sapevo di essere salito sul Saxum Magnum…
Finisco la trilogia delle Mappe (a me Lucas e Spielberg mi fanno un baffo in quanto a trilogie…) con il racconto della mia spedizione alla ricerca del Ponte Sfondato.
Questa estate, infatti, ho finalmente affrontato due dei miei “ritardi” sabini. Prima, una settimana fa o giù di lì, l’appettata (by car, naturalmente) fino alla villa romana dei Casoni. Poi, pochi giorni fa, la ricerca dei resti dell’arco naturale che fino a poco più di cinquant’anni fa costituiva il Ponte con il quale la Ternana (strada che esisteva già duemila e più anni fa ma che allora veniva chiamata, assieme a tante altre strade della zona, con il nome di Salaria) attraversava il Farfa poco prima della confluenza di questo con il Tevere.
Un’immagine del Ponte sfondato all’inizio del 900
È un percorso che ho fatto infinite volte (tutte le volte o quasi che vado a e torno da Roma) e…
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