Quel benedetto Saxum Magnum

Quella pagina di don Carmelo l’avevo già letta, ma non era scattato il click. Non avevo fatto nessun collegamento. Anzi. Nel leggere che nel maggio del 1602 il consiglio comunale di Montopoli aveva deciso «l’allargamento della grotta sotto il Saxum Magnum perché il Farfa vi passasse al di sotto tutto e non solamente in parte» mi ero a lungo interrogato dove diavolo fosse nel territorio di Montopoli una grotta sotto la quale passava il Farfa. Non trovando alcuna risposta avevo lasciato cadere lì il tutto, dimenticandomi ovviamente del riferimento di don Carmelo.

Qualche settimana fa, però, invitato a un convegno organizzato per festeggiare l’intitolazione di una piazza di Ponte Sfondato a San Getulio, il primo martire sabino, ho avuto modo di ascoltare un’interessante relazione di Marco Pantaloni e Fabiana Console proprio sul Ponte Sfondato, l’arco naturale crollato all’inizio degli anni sessanta, sul quale per secoli era passata la via Ternana. Tra le questioni accennate dai relatori c’era quella se l’arco fosse davvero naturale o fosse stato scavato dall’uomo. E tra le varie ipotesi prese in considerazione c’era anche quella che l’arco fosse naturale ma fosse stato poi «aiutato» dall’uomo, anche se mancavano prove in questa direzione.

Schermata 2019-07-15 alle 16.53.59

Un’interessantissima foto aerea dell’aviazione alleata durante la guerra, nel 1943, pubblicata da Pantaloni e Console nel loro studio, nella quale si vede il vecchio corso della ternana e il Ponte Sfondato,  al centro dell’immagine, con i due fori dell’arco naturale, proprio dove la strada, dopo il rettilineo, piega a destra. Per aiutare a leggere la foto, bisogna pensare che l’abitato di Ponte Sfondato si trova fuori dall’immagine in basso a destra

Subito dopo, per una cosa cui sto lavorando, ho ripreso in mano quello scritto di don Carmelo del 2004 sulla costruzione del Convento di Montopoli, nella quale il parroco-storico utilizzava per la prima volta una fonte preziosissima, i verbali dei consigli e delle giunte comunali di inizio seicento, che proprio in quei mesi l’Archivio di Stato aveva restituito al Comune di Montopoli. In quelle pagine ho riletto la notazione sul Saxum Magnum e, come Brother Jake nei Blues Brothers,  ho visto la luce. Il Saxum Magnum doveva essere proprio il Ponte Sfondato (che agli inizi si chiamava Monte Sfondato…). Rileggendo la relazione di Pantaloni e Console vi ho trovato l’indicazione di come un altro storico di Montopoli, Roberto Donati, facesse riferimento al luogo come «Scoglio di Pietra Maggiore». Allora ho pensato “Bingo” e ho scritto una mail ai due relatori informandoli della frase citata da don Carmelo e dando loro i riferimenti bibliografici. Adesso vedranno loro quali verifiche fare e come utilizzare eventualmente l’informazione.

A me resta la soddisfazione (grande) di constatare che le mie sinapsi ancora funzionano. Qualche volta, almeno…

 

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