Ebbene sì, se non i Galantini (che in guerra non si sono mai distinti particolarmente) altri miei antenati sono stati valorosi combattenti. Il trisavolo Vincenzo Lopez-Celly ebbe, se non vado errato, una medaglia d’oro dall’esercito pontificio guadagnata durante una campagna nelle Romagne nel 1830 (anche se ho l’impressione di aver letto da qualche parte che più che una campagna fu un massacro di carbonari…).

Ma l’onorificenza più importante l’ebbe  il trisavolo (adottivo) Novi Lena, che in realtà si chiamava solo Novi, Simone Pietro Novi, il quale ricevette appena venticinquenne, semplice sergente della milizia livornese, la Legion d’Onore. Di lui, che morì colonnello dopo essere stato comandante della piazza di Livorno, ho scritto (vedi qui) nell’altro blog, quello di famiglia. L’onorificenza, decisa nel febbraio del 1814, Napoleone ancora regnante. venne consegnata al giovane di Montecalvoli nel 1818. Sposatosi con Carolina Lena (famiglia di argentieri livornesi)  i suoi figli scelsero di aggiungere il cognome della madre a quello del padre.

Nell’altro blog pubblico la foto di un piccolo manifesto che stava a casa di mio zio e che mi aveva sempre incuriosito per essere scritto ogni riga con un carattere diverso. Il testo è il seguente.

Onorate
Simone Pietro Novi
Un dì agricoltore e poi soldato
cittadino sempre.
Dai gradi umilissimi della milizia
salì ai supremi.
Sergente appena, meritò la croce della Legion d’onore
né sola questa egli ebbe
ma non si rammentano le altre.
Nacque a M.Calvoli il 16 Xbre 1789
morì settantanovenne a Livorno
lasciando
eredità di virtù da lodare
esempi buoni a seguire.
Onorate la memoria del colonnello Novi
cittadino e soldato.