Oggi, la giornata perfetta del turista. Vediamo tutto quello che ci eravamo proposti di vedere – e le tre chiese della Saintonge sono molto belle – è in più la sorte ci premia: due posti in cui capitiamo per caso si rivelano i momenti clou del nostro giro. In più il paesaggio che ci accompagna da Aubeterre-sur-Dronne fino a Talmont, sulla Gironda, da dove torniamo indietro, è di una bellezza struggente: prima, nella Charente, una campagna mossa e varia; poi, nella Charente maritime, c’è una campagna meno varia ma con tante vigne. Mai, comunque, una brutta casa: uno pensa allo scempio fatto dalle nostre parti e si domanda, ma come hanno fatto, ma come fanno?
Pochi minuti dopo la partenza, sulla strada un cartello segnala una chiesa romanica a un chilometro. Facciamo la deviazione ed è una piccola grande epifania. Il paese si chiama Poullignac, la chiesetta rurale è dedicata a St. Martin e tutto è presque parfait.

St. Martin a Poullignac

L’affresco nell’abside
Di lì si va per chilometri e chilometri, la fermata successiva sono le tre chiese romaniche della Saintonge che abbiamo scelto tra le tante della regione: Rétaud, Thaims e Rioux. Una più bella dell’altra, tutte aperte e viste in totale solitudine.

Saint-Trojan a Rétaud

Saint-Pierre-es-Lien a Thaims

Notre-Dame a Rioux
A quel punto abbiamo pensato: andiamo a vedere il mare. Ma l’oceano era troppo lontano, così ci siamo accontentati della Gironda, l’estuario della coppia Garonna e Dordogna. Guardando sulla carta abbiamo deciso per il paese più vicino: Talmont. E ben ce ne incolse, perché Talmont è un piccolo gioiello, specie fuori stagione: strade fiorite a dismisura, case rigidamente a un piano, negozi carini e cari. E poi, arrivati quasi all’acqua (molto al di sotto delle mura: era bassa marea), sulla punta del paese la sorpresa: Santa Radegonda, grande chiesa fortificata, in origine romanica con modifiche nei secoli seguenti, e poi restaurata abbondantemente nel 900. Uno splendore.

Santa Radegonda a Talmont-sur-Gironde