Oggi giro nella zona dell’Entre-Deux-Mers, sotto il Liburnese, tra la Dordogna e la Garonna. In programma, un castello e due abbazie ( i resti di).
Il castello, quello di Vayres, quando arriviamo, è chiuso. Apre alle 14, dice un cartello alla porta. Poco male, ripasseremo, ci diciamo. E allora puntiamo la prua verso l’abbazia de La-Sauve-Terre. Non è lontana, il navigatore dice una ventina di minuti, i paesaggi sempre splendidi. Vigne a perdita d’occhio, curatissime, intervallate con boschetti fitti fitti. Arriviamo, dal parcheggio quello che si vede delle rovine è davvero notevole.

La torre dell’abbazia de La-Sauve-Terre
Il primo cancello dell’abbazia è aperto, il secondo no. Torno all’ingresso, leggo bene il cartello: chiuso il lunedì. E oggi, ovviamente è lunedì. Evvabbè, che ci vuoi fare. C’è pur sempre l’altra abbazia, quella di Blasimon. Prua al vento in direzione di Blasimon. Altra mezz’oretta, altri paesaggi da favola. Arriviamo a Blasimon. Non ci sono recinti, quello che resta dell’abbazia (poco) è lì davanti agli occhi. La chiesa, quella sì intera, è ovviamente chiusa: è quasi l’una. Ma l’insieme è suggestivo e le sculture della facciata della chiesa molto belle.

Il portale della chiesa di Blasimon

I resti dell’abbazia
Ci ridirigiamo verso Vayres, arriviamo all’ora giusta, nessuno però apre il cancello. Citofoniamo, ci rispondono che è aperta solo la domenica e i giorni “feriés”. Appunto, diciamo noi. Invece no, ci ri-rispondono. Sarà aperta mercoledì, il primo maggio, che è un giorno “ferié”. Avete presente i “false friends” le parole che sembrano uguali in due lingue ma esprimono due realtà diverse? In francese “ferié” vuol dire festivo, non feriale…
Ci sono modi più soft per imparare una lingua. Certo, d’ora in poi non penserò più a ferié come feriale…