A volte a svegliarsi prestino c’è il suo tornaconto. Tre scatti stamattina, tra le sei e un quarto e le sei e mezza, a cinque minuti o poco più l’uno dall’altro.
La foschia scende piano piano, a mano a mano che sale il rosa nel cielo, come una specie di missaggio musicale per mano di un disc jockey esperto. Giù, piano piano, il cursore della foschia – e le percussioni sfumano lentamente; su, altrettanto piano piano, con il cursore del rosa – e le tastiere s’intrecciano l’una sull’altra. E poi, dulcis in fundo, arriva la scia nel cielo, come una lunga nota di chitarra sul tappeto delle tastiere.
Fine dell’esecuzione. Inizia la giornata.