In questa incredibile fine di dicembre, fredda e limpida, mi è capitato più di una volta di assistere a questo spettacolo quando il sole cala (cioè assai presto…) e, stando in camera mia, chiudo le persiane e mi affaccio per un breve momento al mondo. Questi colori autunnali, l’aria tersa e frizzante, il silenzio rumoroso della campagna. E insieme un profondo senso di pace, qualcosa che dagli occhi e dalla testa scende ai precordi e di lì poi risale al centro dell’essere; qualcosa che dura poco e insieme molto, che lascia un di più di starbene che permette persino di uscire dall’ascolto del telegiornale senza danni permanenti; qualcosa che vorrei mi riservasse anche l’anno prossimo, non solo a dicembre con questi colori ma anche nel resto dell’anno con i colori che di volta in volta la natura procurerà.
E mi piacerebbe che tutti coloro ai quali voglio bene avessero le loro epifanie, nei modi in cui questo è possibile: davanti a una finestra e un tramonto, durante un film o la lettura di un libro, mangiando una tartina al Blu di Bagnoli o sorseggiando un Traminer alsaziano. O magari solo assaporando con la memoria un ricordo felice.
Grazie Enrico
😎