Chicca adesso dorme nella sua cuccetta. Stamattina mi sono preso un bello spavento: quando sono entrato nel mio studio per portarla fuori per il solito rito mattutino, si è alzata ma barcollava; è cascata più di una volta e aveva la testina piegata a sinistra. Segno evidente di un attacco della sindrome vestibolare che l’aveva già colpita circa tre anni fa. Sono andato un po’ nel pallone ma poi mi sono ripreso (insomma: ripreso è una parola impegnativa). Comunque con Daniela l’abbiamo portata dal veterinario, l’ha visitata, le ha fatto un prelievo per le analisi del sangue, le ha dato antibiotico e cortisone per la crisi e siamo tornati a casa, dove ha bevuto tantissimo e anche mangiato qualcosa. E per un po’ ha camminato instancabile in tondo, sbarellando ogni tanto un po’. Adesso s’è chetata e riposa. Aspettiamo domani per i risultati delle analisi.
Proprio ieri mi chiedevo, io che scherzo tanto sull’essere Chicca un’highlander (anzi, una lowlander, vista la taglia); sull’essere io il di lei badante (così mi definirei infatti ad eventuale domanda sulla mia occupazione); sul fatto che quando lei non ci sarà più io sarò finalmente un uomo libero (con la logica conseguenza che la di lei dipartita è in qualche modo da me attesa, oltre che paventata); mi chiedevo insomma come avrei reagito nel caso Chicca fosse stata di nuovo male. Beh,adesso lo so. Non bene.