
Paul Badura-Skoda
Sto ascoltando Paul Badura-Skoda che suona Mozart. Un disco preso da un cofanetto con tutte le sonate che è un vero tesoro. E mi ricordo di quella volta – doveva essere verso la fine degli anni Settanta, nel 1977 o al massimo nel 1978 – che andai con alcuni amici ad ascoltare il pianista viennese suonare all’Aquila, nell’auditorio che c’era all’interno del Castello. Non ricordo il programma, mi sembra suonasse Schubert, ma ricordo che eravamo tutti assai contenti alla fine, e anche un po’ commossi.
Anche se ci aspettava il viaggio di ritorno notturno a Roma, quando Michele propose di andare a salutare il maestro in camerino, tutti dicemmo di sì all’istante. Anche qui, non ricordo molto della conversazione (sono passati quarant’anni…). Ricordo però che il maestro fu molto gentile con noi, accolse con semplicità le parole di ammirazione che Michele gli rivolse a nome di tutti e, congedandoci, ci raccomandò di andare a sentire un suo allievo che avrebbe suonato per la prima volta a Roma pochi giorni dopo. Ha solo 17 anni – fu il succo del suo discorso – ma ha un dono per la musica assai raro. Quell’allievo si chiamava Alexander Lonquich.
Per scrivere questo post ho guardato un po’ in giro sulla Rete. E ho scoperto con stupore che Badura-Skoda è ancora vivo. Non solo. Ha 91 anno e suona ancora. Mozart mantiene giovani.
Non so se ti ricordi , ma ero venuta anche io con voi all’Aquila ad ascoltare il concerto. Un ricordo bellissimo per me
Sono arcicontento di averti come compagna di ricordo. Chi eravamo? Tu Michele io e chi altro?
Forse tuo cugino Enrico?
Lui penso proprio di sì. Quando lo vedo chiederò anche a lui. Ma la memoria non è più quella di un tempo…