Caco al mattino

Giuro: è l’ultima volta che uso questo gioco di parole (non ci sarà un “caco all’ora di pranzo”, o “di pomeriggio”, men che meno “di notte”). Ma non resisto, mi mette di buon umore: come tutti i bambini (magari un po’ cresciuti) il doppio senso sulle parole “cacca culo scoreggia” mi fa sganasciare (o sarebbe più adeguato in questo caso usare il verbo scompisciare?).

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Eccola dunque, al rientro dalla passeggiata mattutina con Chicca, la foto del nostro albero di cachi che quest’anno, dopo la gelata, ha dato pochi frutti, ma enormi e dolcissimi, nella luce dall’est di un mattino limpido di questa estate di San Martino .

 

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