Stamattina ero pigro, appena sveglio. Se no, avrei dovuto accendere lo stereo e, visto il panorama, far partire l’Hallelujah di G.F. Haendel (o meglio ancora un gospel cantato da James Brown, vedi qui). Ci mancava solo John Belushi. E in sua mancanza la luce
la vedevo io. E adesso la vedete anche voi. Erano le 7 e 23. Dieci minuti prima, quando ho aperto le serrande, ancora un po’ cipiccioso e alquanto rincoglionito (ieri è stata una giornata faticosa, con quelle due ore di macchina per tornare a casa – una solo per uscire da Roma…) lo spettacolo era diversamente bello.
P.S. Mentre scrivevo questo post mi sono rivisto qualche scena dei Blues Brothers, e il mio umore è migliorato sensibilmente. Se fossi uno psichiatra suggerirei ai miei pazienti, oltre alle doverose medicine, la visione ogni mattina, a stomaco pieno (o anche vuoto), di un paio di scene del capolavoro di John Landis. Come questa.