Di qua dal fiume e tra gli alberi

Bella passeggiata, oggi, anche se faceva un po’ caldo. Stamattina sono andato nella Riserva naturale Tevere Farfa, dal lato nostro, quello sabino, per intenderci, quello del Farfa, insomma. Sono arrivato che erano le 11 e qualcosa e il sole picchiava. Parcheggio accanto a un fontanile da cui esce acqua abbondante: se è una sorgente, chapeau…  Comincio a camminare. Il primo tratto, all’ombra e sulle rive del Tevere, va via liscio.

IMG_0627

Il Tevere e, sullo sfondo, i Monti Sabini

IMG_0630

Il Tevere e Torrita

Più o meno all’altezza di Torrita Tiberina la carrareccia si divide. Da una parte si sale verso l’interno, dall’altra, ed è più sentiero che carrareccia, si scende verso il fiume e si  dovrebbe costeggiare tutta l’ansa. Io ho preso la prima, sempre tra gli alberi, e dopo un po’ sono arrivato in vista di Nazzano con il suo castello e, a sinistra, il viadotto dell’autostrada (che ho tagliato fuori dalla foto…).

IMG_0638

Nazzano

Lì finisce la parte ombreggiata. Si volta a sinistra e la strada sale leggermente. S’incontrano due edifici: un punto di ristoro (visibilmente mai aperto) e una fattoria didattica (visibilmente chiusa). Il sentiero sale ancora e un albero in lontananza interrompe la “pampa”.

IMG_0642

L’albero nella “Pampa”

Ma nonostante il sole a mezzogiorno passato picchi abbastanza, non c’è da pensare di riposarsi sotto le fronde dell’albero. Tutta l’ombra è occupata da pecore su pecore e,

IMG_0646

Le pecore all’ombra

nel caso ci fosse anche il cane pastore, è meglio girare un po’ al largo. Per fortuna non ci sono cani. Continuo a camminare nella solitudine più totale. Arrivo al possibile bivio per scendere alla confluenza tra Farfa e Tevere ma decido che ci tornerò un’altra volta, magari partendo prima. Dopo aver incrociato tre maremmani (ma due erano cuccioli, e la mamma era timida, per fortuna) trovo un sentiero in discesa che, passando due volte sulla ferrovia, mi riporta alla macchina. Nella discesa incrocio la via di Valle Carbona e mi ricordo solo allora che sono probabilmente sui luoghi della battaglia di Colonnetta di oltre centocinquant’anni fa. Un po’ mi emozionano quei luoghi e il ricordo del combattimento tra Cacciatori del Tevere e Zuavi francesi. Dopo un quarto d’ora di discesa sono alla macchina. Bel giro. Mi faccio i complimenti da solo. Achille non ha dato fastidio: a caldo il mio tendine (sempre gonfio) di solito si comporta bene

10 settembre 2018

P.S. Un dubbio. Si dice che la pecora non sia un animale intelligente (un po’ come la gallina di Cochi e Renato). Ma se a mezzogiorno del 10 settembre, con oltre trenta gradi e non un alito di vento, la pecora (plurale) sta all’ombra e l’uomo (singolare) passeggia, chi è “non intelligente”?

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...