Oggi, mentre andavo con Chicca per assolvere alla nostra incombenza mattutina quotidiana, mi sono ricordato di quella volta che la mia passeggiata, quella volta solitaria, venne incrociata da quattro bei cinghialotti in discesa verso l’acqua dei Pantani. E, giunto quasi nei pressi del luogo di quell’incontro, ho deciso di fotografare per i miei venticinque lettori un sentiero, non creato dall’uomo, ma dalla quotidiana discesa notturna di cinghiali questa volta non verso la palude ma verso le chiare fresche dolci acque del Farfa.
Ed eccolo dunque il sentiero, a monte
e a valle della strada (si vede solo l’imbocco, in corrispondenza dell’altro, poi l’erba alta copre il tutto, ma il sentiero c’è, oh se c’è…) e in fondo alla discesa s’intravvede il Farfa.
Io da quella volta di cinghiali non ne ho visti più. Ma Fernando mi ha raccontato che sua nipote, andando qualche tempo fa a passeggiare nel bosco lungo il Farfa la sera con i suoi due cani, ha prima udito del movimento dietro le canne, poi Lillo e Leica – i cani – si sono appiattiti silenziosi a terra, e dopo un po’ a qualche metro da lei una vera e propria mandria di cinghialotti (piccoletti, da una trentina di chili) ha attraversato il sentiero verso l’acqua, seguiti da cinque mamme cinghialesse belle grosse: in totale erano quarantadue…