«Ero una pessima ubriaca, tra l’altro, del tipo peggiore, come sette terribili nani mescolati insieme e e ficcati in una giacca di pelle e in un paio di jeans neri e attillati: sbraitolo, zuffolo, sciattolo, sozzolo, biecolo, piagnucolo e arrapatolo».
Da Il treno della notte, Martin Amis, Einaudi 1997-98, pagina 32-33