Oggi ho fatto un salto giù in azienda dove Francesco fa il formaggio come lo faceva suo nonno Amarando, sulla strada ripiderrima che da Farfa scende al Fosso Riana. Ho chiacchierato un po’ col giovane del tempo, del freddo e della mancanza di pioggia che rende tutto più difficile per le pecore, e ho fatto scorta di formaggio. Per me e anche da regalare a parenti e amici. Ho preso una forma del pecorino che ha ormai 16 mesi e una di cacio tanto tanto più giovane: ha appena una quarantina di giorni. La maggior parte l’ho fatta mettere sotto vuoto. Ma due pezzi me li sono fatti lasciare pronti da mangiare. Tornato a casa, li ho aperti entrambi.
Beh, una goduria ambo i due. Ma così diversi da non credere che in fondo siano la stessa cosa. Un po’ come quando guardo qualche foto di quando avevo diciott’anni, con tutti i capelli e quella faccia un po’ così. Inutile dire a quale dei due formaggi va la mia preferenza…
P.S. Tra il me stesso di diciott’anni e quello di adesso la lotta è più dura…
P.P.S. Se capitate durante il weekend a Farfa, in cima al corso c’è il negozietto in cui Francesco e il padre vendono il loro formaggio splendido.