Ieri mattina, un minuto dopo le sette. Invece di fotografare l’alba (invero non interessante), affacciato come sempre alla finestra della mia stanza dalle pareti gialle, fuori quel tanto che mi permetta di dissimulare il punto da cui scatto le foto la mattina, fotografo la finestra, dietro la quale ha luogo l’alba (invero non interessante) di ieri mattina alle sette e un minuto.
E l’immagine mi piace assai di più. Volevo intitolarla Inside out, come un progetto che ho in mente di immagini che uniscano il “da dove” al “che cosa”. Ma nonostante la sinteticità dell’inglese sia inarrivabile (e suoni assai bene), ho scelto di provare a dirlo in un italiano un po’ faticoso. Anche se, a ben vedere, nell’immagine, oltre al fuori, si vede anche (e forse più) il dentro, riflesso in quel vetro che è l’ultimo limite del dentro e l’apertura verso il fuori.